Herstellung von Eitempera

Eitempera dient als Bindemittel für Pigmente, wird oft mit Weißpigment für die Höhungen im Bild eingesetzt, aber auch als schnelltrocknendes Medium bei der Untermalung gebraucht, zB als Verdaggio mit Grüner Erde, oder als Erdton mit Terra di Sienna...

Hier wurden die Weißhöhungen mit Tempera als neue stellenweise Grundierung benutzt, um darauf Farblasuren in Öl zu legen.


Es gibt viele Rezepte für die Herstellung der Eitempera. Mit zunehmender Erfahrung kann die Zusammensetzung den jeweiligen Bedürfnissen beim Malen angepasst werden. Ein bekanntes Rezept ist das Folgende:


EI



 

Il compendio di ricette eccezionalmente destinate al pubblico sapere superava di non molto le trecento unità. Nella prima edizione, poco più di cento erano quelle destinate alla preparazione di rimedi medicinali, farmaceutici e di soluzioni terapeutiche che attingevano alle cure tradizionali della medicina domestica. In tutti e tre i casi, la differenza sostanziale con la farmacopea e il sapere medico ufficiale balzava anche agli occhi del lettore meno esperto e dei non addetti ai lavori. Il carattere di novitas apportato dal ricorso ad elementi inusuali per la tradizione classica contrastava la destinazione degli usi e delle finalità terapeutiche. Le malattie che Alessio suggeriva di curare erano quelle più comuni e diffuse fra il popolo minuto che affollava le piazze dei cavadenti e dei ciarlatani, dei banditori di elixir e dei saltimbanchi. Gran parte di queste patologie, come i rimedi e i preparati che dovevano alleviarle, provenivano dal mondo domestico e dalla vita quotidiana. Ustioni, mal di denti, mal di stomaco, febbri e ferite da taglio (oltre che da arma da fuoco ) necessitavano, per la loro frequenza e il fastidio continuo che potevano procurare, della composizione di un breviario che offrisse la possibilità di una consultazione veloce, senza con ciò richiedere una preparazione specialistica sull’argomento. Il libro dei segreti di Alessio Piemontese andò quindi a colmare, nell’ancora relativamente giovane società della stampa e dell’editoria, un vuoto divulgativo che a sua volta denunciava quello ben più grave della medicina accademica. In altre parole, l’opera si rivolgeva a coloro che avevano più dimestichezza con chirurghi, barbieri e norcini in luogo dei togati e dei medici di corte. Per la loro buona sorte, e soprattutto per la sua, Alessio “regalava” trucchi, ricette ed espedienti che impiegavano, in virtù di una descrizione approfondita e misurata, anche diverse pagine di istruzioni e suggerimenti. Questa complessità non dichiarata nella reperibilità degli ingredienti proposti, nei tempi di preparazione e nelle modalità o nelle apparecchiature che presupponeva, ha spinto alcuni storici della medicina a tacciare di incongruenza o di falsità gran parte delle ricette di Alessio . In verità doveva risultare piuttosto difficile, per chi non fosse avvezzo a certe pratiche di laboratorio, seguire passo passo le istruzioni scandite dall’autore nella forma e nei modi della ricetta classica. Alcune di queste prescrizioni superavano infatti i quaranta ingredienti, la varietà dei quali contemplava oli, gomme, frutti, erbe e spezie non iscrivibili alla categoria dell’uso comune. Al di là tuttavia di una nutrita sezione dedicata nientemeno che alla presentazione di ben ventisei tipologie di rimedio contro la peste, resta ferma la linea guida del vademecum di Alessio Piemontese, indirizzata appunto a fornire strumenti veloci e indispensabili ad affrontare i problemi del quotidiano e dell’ordinario. Non deve dunque sorprendersi il lettore moderno di trovare nei Secreti del nobile gentiluomo una parte considerevole - circa un terzo del libro – destinata alla realizzazione di prodotti per un normale uso casalingo. Dalla conservazione delle confetture alla fabbricazione del sapone, dai cosmetici alla tintura per capelli, il breviario della pratica e del fai-da-te si imponeva sulla scena del mercato editoriale come una formula nuova e autentica di “libro per tutti”, regolato da un’esposizione che non usava un linguaggio soltanto tecnico per quanto orientato alla effettiva sperimentazione del rimedio. Considerato che alla medesima ricetta potevano peraltro corrispondere diversi usi e applicazioni, il numero dei suggerimenti e delle terapie di Alessio cresceva in modo esponenziale. Era il caso dell’Acqua Angelica, per esempio, che dietro la presentazione di una sola ricetta nascondeva ben quindici interventi possibili a cura e refrigerio del corpo umano. La medicina dei Secreti, in questo senso, guardava costantemente alla salute complessiva dell’uomo e della donna del Cinquecento, mai tralasciando di occuparsi dell’aspetto fisico e delle sue possibilità di miglioramento estetico. Ritrovati “per lunghe esperienze”, i rimedi dovevano servire a “conservar & restituir la sanità, & la gioventù”, badando a mantenere vivo o a restaurare il sole interno del calore naturale, vivificante forza energetica che faceva dell’individuo un vigoroso e piacente membro della società. Profilassi, igiene e cosmesi agivano quindi contro la superficie visibile del “viver disordina